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Giungendo ad Arsoli dalla statale Tiburtina si entra nella piazza Martiri Antifascisti, già piazza Savoia, vero e proprio snodo per la viabilità interna e di transito per giungere a Cervara di Roma. Per la piazza sono in atto interventi di riqualificazione degli spazi riservati ai pedoni ed alla socializzazione. Ma ad attrarre subito l'attenzione è il palazzo municipale che con la facciata principale la occupa quasi per l‘intera larghezza.
Il complesso del palazzo comunale e della chiesa di San Bartolomeo, una volta convento e chiesa di San Bartolomeo affidati ai padri francescani del Terzo Ordine Regolare, nel suo nucleo più antico risale, quasi certamente, all'epoca in cui San Francesco d'Assisi fu nelle nostre contrade ed a Subiaco. Altre tracce si trovano nelle registrazioni del Terzo Ordine intorno al 1500 e nella storia di Padre Antonio Desillis del 1619.
Non sono molte le notizie certe sulla sua storia salvo alcuni fatti documentati della cessione al Comune di Arsoli per la somma di 50 lire. e che gli ultimi frati vi restarono fino al 1951.
Anche se con un numero inferiore ai dodici religiosi il convento di San Bartolomeo non rientrò nelle soppressioni volute nel 1652 da Papa Innocenzo X mentre subì la chiusura al principio del diciannovesimo secolo per essere poi riaperto nel 1817 sotto la cura dei padri Gaetano Toti, Giacomo Bellini e Gioacchino Morgante.
Nel 1873, per applicazione della legge sulla soppressione delle corporazioni religiose venne nuovamente chiuso per essere poi nuovamente attivo fino al 1951 anno in cui andarono via gli ultimi religiosi.
Chiesa e convento subirono numerosi restauri, dopo il 1574 e nel 1671, ad opera dei Massimo e, nel 1771, ad opera di Padre Giuseppe Aymon.
L’intero complesso, nel 1878, in seguito all'esproprio seguito alla presa di Roma, fu ceduto dallo Stato al Comune di Arsoli che sistemò nel palazzo gli uffici comunali, la Pretura e alcune classi della scuola elementare. La chiesa, la sacrestia e i locali della parte posteriore adibiti a casa parrocchiale, furono nuovamente affidati ai padri francescani.
Il chiostro del convento fu coperto nel 1885 e trasformato in aula consiliare. Negli anni 1968 e 1969 i locali del Comune e della Pretura furono completamente restaurati ed un ulteriore restauro interessò la sola aula consiliare nel 1979.
Nell’aula consiliare vi sono un dipinto di Alessandro Morani "Incipit vita nova" del 1912 e il vecchio sipario del teatro realizzato da Frununangeli del 1910.
Ancora oggi il palazzo è sede comunale ed ospita gli Uffici e Servizi al piano superiore mentre al piano terra si trovano l’aula consiliare-teatro e il Centro di Orientamento al Lavoro da poco istituito.
Con recenti adeguamenti, oltre all'uso istituzionale come sala consiliare e salone di rappresentanza, è stato ripristinato il Teatro ormai divenuto polo artistico e didattico delle attività teatrali di Arsoli e del comprensorio.
Un lato della piazza è segnato da una fila di platani secolari che soprattutto nella stagione estiva offrono una piacevole frescura a quanti vi si ritrovano. In posizione frontale rispetto al Municipio, sul lato opposto della piazza, vi è un gradevole giardino con al centro il Monumento ai caduti di tutte le guerre.
Testo a cura della proloco di Arsoli