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Monitoraggio Aerobiologico

Il progetto di ricerca "Monitoraggio di Polline allergenico nel Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini" si realizza nell'ambito della convenzione tra il Parco N.R. dei Monti Simbruini e il Centro di Monitoraggio aerobiologico del Dipartimento di Biologia dell'Università di Roma Tor Vergata, grazie anche al contributo della Comunità Montana dell'Aniene.

Il progetto prevede l'installazione di una Stazione di Monitoraggio Aerobiologico nel Parco Naturale Regionale Monti Simbruini per lo studio del polline aerodisperso. La stazione di monitoraggio è stata posizionata all'interno del territorio del comune di Subiaco ad un'altitudine di circa 600 m s.l.m.

Il monitoraggio aerobiologico è uno strumento impiegato per valutare la qualità dell'aria attraverso la presenza di particelle biologiche aerodisperse.

La determinazione della qualità dell'aria è uno dei problemi ambientali di maggiore attualità: un ambiente sano è di fondamentale importanza per la qualità della nostra vita e per il nostro benessere. Rispettare l'ambiente significa quindi, rispettare anche la nostra salute.

Le particelle di natura biologica costituiscono una frazione quantitativamente rilevante del particolato atmosferico, e nel loro insieme sono definite aerosol biologico. Tra queste, le più studiate soprattutto in relazione al loro effetto su piante e animali sono: granuli pollinici, spore, conidi e ife fungine, acari, licheni, alghe e alcuni microrganismi come protozoi, batteri, virus.
La composizione dell'aria in termini di presenza e di concentrazione dell'aerosol biologico può essere qualitativamente molto diversa in relazione alle condizioni ambientali.
Il monitoraggio aerobiologico permette di controllare l'inizio, la durata e la fine della pollinazione delle diverse piante anemofile e la diffusione delle spore: i pollini sono indicatori della stagionalità delle fioriture, della variabilità meteorologica e, nel tempo, della variabilità climatica: se abbinati a dati meteorologici, permettono di comprendere i meccanismi di spostamento degli areali di distribuzione delle diverse specie vegetali in ambito regionale e macroregionale. Inoltre, permette di valutare l'eventuale ingresso e diffusione di specie aliene e infestanti che potrebbero risultare dannose per la flora autoctona del parco.

Il monitoraggio aerobiologico segue una procedura standardizzata a livello europeo (norma CEN/TS 16868:2015) che si basa sulla cattura di particelle biologiche di dimensioni tra 1 e 100 µm a seguito dell'impatto su una superficie adesiva, mediante l'aspirazione di un volume d'aria noto nel raggio di circa 10 km. Si tratta di un metodo di campionamento attivo che utilizza come strumento un campionatore volumetrico tipo Hirst e trova applicazione in molti ambiti di studio come ad esempio nei settori agricolo, ecologico, meteorologico e climatologico, nel controllo della qualità dell'aria, nella criminologia, in allergologia e immunologia clinica.

Le applicazioni ambientali del monitoraggio aerobiologico sono molteplici e la più nota è sicuramente quella legata alle allergie: l'aerobiologia viene infatti utilizzata in campo allergologico, come utile strumento di valutazione per le allergie respiratorie: la conoscenza del reale livello di particelle biologiche aerodisperse, riveste notevole importanza sia da un punto di vista diagnostico, per correlare le presenze polliniche con anamnesi del paziente e risposta ai test diagnostici, che terapeutico, come utile indicazione per un adeguato trattamento farmacologico.

Non meno importanti di quelli in ambito allergologico, sono i risvolti in campo agrario, per la previsione di produzione dei raccolti e per la valutazione della risposta dei vegetali ai diversi parametri ambientali.

Di recente interesse è il campionamento di particelle biologiche presenti nell'aria per valutare un loro possibile ruolo nel causare danni ai beni culturali, quali monumenti, libri, affreschi; è stata, infatti, recentemente evidenziata la loro corresponsabilità, insieme a certi gruppi di batteri e licheni, nei processi di biodeterioramento delle opere d'arte.

Inoltre, il monitoraggio meteorologico e aerobiologico insieme sono validi strumenti per rilevare e quantificare il potenziale riproduttivo di diverse essenze con impollinazione anemofila, e in particolare la rilevazione di spore fungine consente di prevedere lo sviluppo delle fitopatie, riducendo così l'impiego di fungicidi.

A partire da questa settimana (08/10/2020), sarà disponibile sul sito del Parco il bollettino pollinico, che sarà aggiornato ogni mercoledì.

Nel bollettino pollinico vengono inseriti i dati relativi alla concentrazione dei pollini presenti in atmosfera, rilevata dal campionatore volumetrico installato nel territorio del Parco.

Il bollettino pollinico è strutturato in modo da fornire indicazioni quanto più ampie e dettagliate possibile, di facile lettura; i dati sono riportati in una tabella.

Le informazioni fornite nel bollettino si riferiscono ai pollini che hanno raggiunto il valore minimo della concentrazione bassa in almeno un giorno della settimana. Per rendere più chiara l'informazione pollinica, la concentrazione di ogni tipo di polline è espressa in livelli: per ogni tipo di polline riportato in tabella sono previste 4 classi di concentrazione, assente, bassa, media e alta, contrassegnate rispettivamente dal colore bianco, giallo, arancione e rosso; a fianco, viene indicata la tendenza della previsione per i 3/4 giorni successivi, indicata da diversi colori, come riportato nella legenda riportata sotto al bollettino.

Il bollettino fornisce i livelli di concentrazione di polline presente in atmosfera, non i livelli di rischio allergico. Le informazioni sul livello di concentrazione dei pollini, pertanto, non possono in alcun modo sostituire la consultazione di un medico specialista.

I valori degli intervalli delle classi di concentrazione possono essere differenti per le diverse famiglie, come riportato nella tabella delle concentrazioni.

Campionatore Subiaco
Campionatore Subiaco
(foto di: Parco Naturale Regionale Monti Simbruini)
Polline di Amarantacee
Polline di Amarantacee
(foto di: Parco Naturale Regionale Monti Simbruini)
Polline di Cedro
Polline di Cedro
(foto di: Parco Naturale Regionale Monti Simbruini)
Polline di Composite
Polline di Composite
(foto di: Parco Naturale Regionale Monti Simbruini)
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