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Qualche giorno fa il nostro Servizio Guardiaparco ha ricevuto una segnalazione per la presenza di un capriolo morto sul bordo della carreggiata della SP28, la strada che da Filettino sale a Campo Staffi. Durante il sopralluogo è stata rinvenuta la carcassa di una capriola, con segni e ferite riconducibili ad un investimento stradale. Ad un esame dettagliato la povera capriola sembrava in buone condizioni fisiche ed in lattazione.
A questo punto i Guardiaparco insieme ad un collega del Servizio Naturalistico hanno deciso di provare a cercare nei dintorni l’eventuale presenza di un cucciolo della capriola investita. Dopo poco infatti, a pochi metri dalla strada, acciambellato e nascosto all’ombra di un cespuglio di rovi hanno scorto il piccolo capriolo che in silenzio attendeva la madre. Considerato che le femmine di capriolo non usano adottare i caprioli orfani e che il cucciolo aveva pochi giorni di vita e doveva essere assolutamente allattato ed accudito in breve tempo, i Guardiaparco hanno deciso di prelevare il piccolo e portarlo subito presso il Centro Recupero Fauna Selvatica di Piano dell’Abatino (RI), che ha dato la sua disponibilità ad accoglierlo. Il piccolo ha trovato un altro caprioletto di poco più grande già presente nel Centro e si è tranquillizzato e ha preso i primi sorsi del latte che per ora gli ha salvato la vita.
Il cucciolo si trova in una fase molto delicata, se sopravvive potrà di nuovo essere liberato in natura. Come è suo comportamento naturale, i piccoli di capriolo rimangono le prime settimane di vita nascosti immobili nell’erba alta o nel sottobosco, mentre la madre bruca nelle vicinanze e torna a trovarlo solo per allattarlo. Il piccolo comincerà a seguire la madre quando sarà più grande. Questo drammatico episodio ci ricorda quanto sia importante fare attenzione percorrendo in auto le strade del parco e mantenendo una velocità tale da poter avvistare la fauna in anticipo e non incorrere in un forte impatto fra il veicolo e gli animali che attraversano la strada, sia per la propria sicurezza ed incolumità che per quella della fauna selvatica protetta.