- Webcam
- Equisetum arvense - Equiseto
- Rassegna stampa
- Bilanci
- URP
Il Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini è la più vasta area protetta del Lazio e si estende su un territorio di circa 30.000 ettari, tra le Province di Roma e Frosinone.
Viene istituito il 29/01/1983 con la Legge Regionale numero 8 ed è destinato "alla conservazione, valorizzazione e razionale utilizzazione dell'ambiente naturale, allo sviluppo economico e sociale delle comunità locali interessate, alla corretta fruizione da parte di tutta la popolazione".
Dal punto di vista amministrativo l'area del Parco ricade nei Comuni di Arsoli, Subiaco, Jenne, Cervara di Roma, Camerata Nuova e Vallepietra nella Provincia di Roma; Trevi nel Lazio e Filettino nella Provincia di Frosinone.
Tra le varie peculiarità che caratterizzano i Monti Simbruini, l'acqua rappresenta senza dubbio la risorsa più importante: il nome stesso, che deriva dal latino "sub imbribus", vale a dire sotto la pioggia, è esplicativo delle condizioni climatiche e idrologiche dell'intera area.
Già gli antichi romani utilizzavano intensamente la grande risorsa idrica attraverso la realizzazione di imponenti acquedotti per alimentare l'Urbe (Anio Vetus, Anio Novus, Marcio e Claudio).
Ancora oggi viene prelevata acqua che rifornisce parte dell'area urbana di Roma, oltre che numerosi comuni dei Colli Albani, dei Monti Prenestini e dell'Alta Valle del Sacco.